Bruxelles e la nona arte: il fumetto, versione gigante

11:00 Lisa.Ale 0 Comments



Vi avevamo già accennato, in un post precedente, del nostro weekend - lungo - a Bruxelles (e presto ve ne parleremo in altri articoli), ma per adesso vorremmo raccontarvi la storia dei suoi murales. 
Proprio nell'articolo precedente ci siamo soffermati sui dipinti murari che punteggiano la zona di Porta Ticinese a Milano, così abbiamo pensato "Perché non fare un post anche sui murales di Bruxelles?", ed eccoci qua.


Bruxelles è infatti famosa per essere la patria della nona arte, quella dei fumetti, ma soprattutto la città che ha dato i natali a tantissimi personaggi dei cartoons, come ad esempio il simpatico Tintin. A partire dal 1988 infatti questi dipinti di proporzioni davvero gigantesche, si sono diffusi lungo le abitazioni di tutta la città, spingendosi persino alle città e regioni vicine. Li troverete attorno a Grand Place, nel quartiere Les Marolles, a Laeken e ancora nella zona di Auderghen, e spesso verranno indicati con il termine "bande dessinée", che significa letteralmente "striscia disegnata" e va ad indicare soprattutto i fumetti belgi e francesi.

Oramai vengono addirittura organizzati tour, reali e virtuali, quindi non vi stiamo raccontando certo nulla di nuovo (e spulciando qua e la potrete certamente trovare tutto le info storiche a riguardo), eppure durante la nostra visita a Bruxelles abbiamo trovato pochissime persone alla ricerca, come noi, dei fantomatici dipinti murari, e abbiamo pensato dunque che sarebbe stato il caso di raccontarvi questa realtà. E' stato strano per noi ritrovarci in una città all'apparenza grigia e fredda, che nasconde in realtà "spruzzi" di colore proprio dietro agli angoli delle case e nei luoghi dove meno te lo aspetti. 
Sul sito del turismo belga una pagina è dedicata proprio all'itinerario da seguire per poter vedere queste opere d'arte (altrimenti su Wikipedia trovate tutti gli indirizzi, qui le descrizioni e all'ufficio del turismo di Grand Place potete acquistare la mappa per pochi spicci): noi ci siamo affidati al nostro "fiuto" e, circoscritta a grandi linee la zona, abbiamo provato a perderci tra le strade e scoprire man mano i murales, vedendoli sbucare tra le pareti delle case, nei cortili, dietro le auto parcheggiate. Per quanto sia stato affascinante rimanere a bocca aperta e con il naso all'insù davanti a questi grandi dipinti, eravamo gli unici tra le vie che li ospitano a gironzolare con le macchine fotografiche al collo e la videocamera, e non neghiamo di esserci sentiti un po' soli (presto di parleremo anche di quello che per noi è stato un problema sicurezza...).
Purtroppo per mancanza di tempo non siamo riusciti a visitare il Centro Belga del Fumetto, nè la Casa del Fumetto, ma se voi doveste riuscirci fateci un salto e raccontateci poi come sono (dicono ci siano anche alcuni esemplari dei simpatici Puffi!); se anche voi però siete a corto di tempo potete consolarvi con i vari negozi, sparsi un po' ovunque, che vendono giornaletti, libri, piccole riproduzioni dei diversi personaggi.

Sicuramente rispetto ai murales milanesi, quelli di Bruxelles sono realizzati molto meglio, forse anche perchè autorizzati ed appoggiati dal governo belga; l'atmosfera che però abbiamo respirato a Porta Ticinese non siamo riusciti a viverla nella capitale del Belgio. Le foto, tutte sul nostro sito e in parte anche di seguito, parlano però chiaro: è palese come i murales di Bruxelles siano davvero alcuni tra i più apprezzati al mondo, per la maestria e l'elegante ironia con cui vengono realizzati.






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